- Cos’è un freelance
- Da dove deriva la parola “freelance”
- Cosa serve per diventare un freelance in Italia
- Si può lavorare all’estero come freelance
- Quanto guadagna un freelance
- Qual è la tassazione applicata ad un freelance in Italia
- Quali forme assicurative esistono per i freelance
- Quali sono le assicurazioni obbligatori per un freelance
Cos’è un freelance
Diventare un freelance richiede di lavorare per proprio conto senza essere legati ad un’azienda. Per poter diventare un freelance, è necessario possedere esperienza nel campo in cui si intende operare, competenze specifiche e una rete di contatti solida.
Un freelance è un lavoratore autonomo che offre servizi professionali a varie aziende o clienti senza essere vincolato ad un contratto di lavoro a tempo pieno. I freelance lavorano su progetti specifici e sono responsabili della propria pianificazione del lavoro e della gestione finanziaria.
Da dove deriva la parola “freelance”
Il termine “freelance” deriva dal francese “frilaunce” e indicava originariamente un “soldato libero” o un “mercenario”. Nel corso del tempo, il significato del termine è cambiato e ha assunto il significato di un lavoratore autonomo.
Cosa serve per diventare un freelance in Italia
Per diventare un freelance in Italia, è necessario aprire una partita IVA e iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio. Inoltre, è importante gestire le tasse in modo accurato e tenere traccia delle proprie entrate e uscite.
Attualmente, in Italia non esiste un albo professionale per i freelance. Tuttavia, sono presenti diverse associazioni di categoria e sindacati che forniscono servizi di supporto ai lavoratori autonomi.
Si può lavorare all’estero come freelance
I freelance possono lavorare all’estero, ma è fondamentale controllare le normative fiscali e le leggi sul lavoro autonomo del paese di destinazione. Il fenomeno del lavoro in remoto, unito alla pratica sempre più diffusa nel mondo del lavoro dello smart working, ha dato vita ad un vero e proprio trend di professionisti, soprattutto nelle nuove aree di lavoro online, definendo la figura di “nomade digitale”.
I nomadi digitali sono freelance che lavorano in remoto e che viaggiano costantemente. Grazie alla tecnologia digitale, possono lavorare ovunque ci sia una connessione internet.
Quanto guadagna un freelance
Il guadagno di un freelance dipende dal tipo di servizio offerto, dalle competenze possedute e dal livello di esperienza. In genere, i freelance guadagnano una tariffa oraria o un prezzo fisso per i progetti. L’elemento da considerare, inoltre, è relativo alla normativa fiscale, che prevede dei tetti massimi di fatturato e delle spese da dedurre.
Qual è la tassazione applicata ad un freelance
Il tasso fiscale per i freelance in Italia varia a seconda del tipo di servizio offerto e del regime fiscale scelto. Ad esempio, i freelance possono optare per il regime forfettario che prevede un’imposta fissa sul reddito lordo. Il regime forfettario ha subito notevoli cambiamenti negli ultimi anni, rivoluzionando il mondo del lavoro per gli autonomi. Infatti sono state introdotte soglie di fatturato più alte, rendendo molto più agevole l’avvio e il mantenimento del regime di tassazione fissa che spesso non va oltre una forchetta di 5-15% del reddito lordo. Inoltre è possibile dedurre alcune spese, anche per eventuali collaborazioni, definendo quindi una nuova realtà per gli autonomi, molto più vicina ad una vera e propria impresa.
Quali forme assicurative esistono per i freelance
Esistono diverse forme di assicurazione per i freelance, tra cui l’assicurazione responsabilità civile professionale, l’assicurazione sanitaria e l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Su Lokky trovi un’ampia offerta di soluzioni dedicate.
Assicurazioni obbligatorie per freelance
Non esiste in Italia una normativa che specificatamente obblighi un autonomo freelance ad avere un’assicurazione, a meno che questo non sia iscritto ad un albo speciale oppure ricopra incarichi che, per loro natura, richiedano un’assicurazione obbligatoria. Ad ogni modo è utile ricordare come un freelance che svolga attività ad alto rischio dovrebbe avere un’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro oppure una RC contro i danni a terzi; allo stesso modo, i freelance che lavorano con i dati personali dovrebbero avere un’assicurazione che copra eventuali rischi informatici, attacchi hacker, perdita di dati sensibili e di valore, segreti aziendali e diffusione di dati personali non autorizzata.