- Legge n°81/2017: la normativa sullo smart working
- Svolgere in modo adeguato il lavoro agile
- Raccomandazioni generali per i locali
A causa della Pandemia di Covid-19, il nostro paese e molte aziende si sono ritrovate a discutere e a dare sempre più importanza alla soluzione lavorativa in modalità smart working. Secondo, infatti, i dati dell’Osservatorio Smart Working ideato e organizzato dal Politecnico di Milano, in Italia, 6,58 milioni di lavoratori negli ultimi anni hanno adottato la modalità del lavoro agile per svolgere le loro mansioni e attività professionali.
Ormai il lavoro agile interessa aziende e imprese di ogni settore, dalla finanza, alla sanità, alla moda, al food, ecc., e anche la pubblica amministrazione. Ma indipendentemente dal mercato a cui l’attività lavorativa fa riferimento, è importante ricordarsi che anche se si tende a considerare casa propria come un ambiente privo di rischi, ogni lavoratore che svolge le proprie mansioni in questa modalità deve svolgere la propria attività nella massima sicurezza, facendo molta attenzione agli ambienti in cui opera.
Legge n°81/2017: la normativa sullo smart working
La legge sul lavoro agile (L. n. 81/2017), recante “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”, definisce lo smart working come: “la modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orari o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa. La prestazione lavorativa viene eseguita, in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esterno senza una postazione fissa, entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva”.
Da questa definizione risulte evidente che al lavoratore viene data la possibilità di scegliere il posto più consono alle sue esigenze per svolgere le proprie prestazioni, senza avere vincoli di orari, infatti può svolgere il proprio lavoro in qualsiasi momento della giornata a patto che raggiunga il monte ore e gli obiettivi previsti dal suo contratto.
Questa soluzione offre, inoltre, una maggiore flessibilità a tutti coloro che devono badare ai propri famigliari, ma consente anche ai dipendenti di risparmiare sugli spostamenti verso e dall’ufficio e sui pasti da consumare sul posto di lavoro.
Svolgere in modo adeguato il lavoro agile
Il lavoro agile offre indubbi vantaggi ai lavoratori ma può comportare anche degli imprevisti e il manifestarsi di malattie professionali.
È quindi importante fare chiarezza cercando di andare a spiegare tutto quello che c’è da sapere sullo svolgere in totale sicurezza il lavoro in smart working.
La legge sopracitata n. 18/2017 In essa, all’articolo 22 comma 1, afferma che: “Il datore di lavoro garantisce la salute e la sicurezza del lavoratore, che svolge la prestazione in modalità di lavoro agile, e a tal fine consegna al lavoratore e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, con cadenza almeno annuale, un’informativa scritta, nella quale sono individuati i rischi generali e i rischi specifici connessi alla particolare modalità di esecuzione del rapporto di lavoro”.
La legge prosegue poi con il comma 2 con disposizione rivolte ai lavoratori affermando che: “Il lavoratore è tenuto a cooperare all’attuazione delle misure di prevenzione predisposte dal datore di lavoro per fronteggiare i rischi connessi all’esecuzione della prestazione all’esterno dei locali aziendali.”
Il datore di lavoro deve perciò organizzare lo smart working in modo efficiente per i propri dipendenti. Egli deve concentrarsi principalmente su quattro aspetti:
- generare delle policy organizzative, quindi regole su luoghi di lavoro, orari in modalità agile, personalizzazione degli strumenti di lavoro;
- fornire i giusti strumenti e applicazioni per svolgere il lavoro fuori dai locali aziendali e garantire anche la corretta informazione in merito per consentire lo svolgimento delle mansioni, anche da remoto, in modo produttivo e senza stress;
- fornire direttive su come organizzare gli spazi di lavoro in modalità agile per fare in modo che i lavoratori possano essere produttivi, ma anche tutelando la loro salute e sicurezza;
- rivedere la leadership e il controllo del lavoro svolto. I datori di lavoro hanno infatti il compito di assicurarsi che i lavoratori svolgano le loro attività in sicurezza e secondo il contratto stipulato all’inizio del rapporto.
Risulta, ad ogni modo, evidente che gran parte della responsabilità per la gestione della salute e sicurezza sul posto di lavoro è affidata ai dipendenti stessi. In relazione agli spazi di lavoro da scegliere per svolgere l’attività di smart working, l’Inail fornisce delle direttive specifiche che si dividono in: ‘Raccomandazioni generali per i locali’; ‘Indicazioni per l’illuminazione naturale ed artificiale’; e, infine, ‘Indicazioni per l’aerazione naturale ed artificiale’.
Si tratta perlopiù di indicazioni relative ai requisiti igienico-sanitari che i locali privati devono rispettare per essere idonei ad ospitare i lavoratori che devono svolgere le loro mansioni nelle modalità previste dallo smart working. Ma vediamo nello specifico cosa richiedono queste indicazioni:
Raccomandazioni generali per i locali
- le attività lavorative non possono essere svolte in locali tecnici o locali non abitabili (soffitte, seminterrati, rustici, box, ecc.);
- deve essere presente un’adeguata disponibilità di servizi igienici e acqua potabile, oltre all’installazione di impianti a norma (elettrico, termoidraulico, ecc.) e adeguatamente manutenuti;
- le superfici interne delle pareti non devono presentare tracce di condensazione permanente (muffe);
- i locali devono fruire di illuminazione naturale diretta, adeguata alla destinazione d’uso e, a tale scopo, devono avere una superficie finestrata idonea;
- i locali devono essere muniti di impianti di illuminazione artificiale, generale e localizzata, atti a garantire un adeguato comfort visivo agli occupanti.
Indicazioni per l’illuminazione naturale ed artificiale
- si raccomanda, soprattutto nei mesi estivi, di schermare le finestre allo scopo di evitare l’abbagliamento e limitare l’esposizione diretta alle radiazioni solari;
- l’illuminazione generale e specifica (lampade da tavolo) deve essere tale da garantire un illuminamento sufficiente e un contrasto appropriato tra lo schermo e l’ambiente circostante;
- è importante collocare le lampade in modo tale da evitare abbagliamenti diretti e/o riflessi e la proiezione di ombre che ostacolino il compito visivo mentre si svolge l’attività lavorativa.
Indicazioni per l’aerazione naturale ed artificiale
- garantire il ricambio dell’aria naturale o con ventilazione meccanica;
- evitare di esporsi a correnti d’aria fastidiose che colpiscano una zona circoscritta del corpo;
- disporre di impianti di condizionamento dell’aria a norma e regolarmente manutenuti;
- evitare di regolare la temperatura a livelli troppo alti o troppo bassi rispetto alla temperatura esterna;
- evitare l’inalazione attiva e passiva del fumo di tabacco, soprattutto negli ambienti chiusi, in quanto molto pericolosa per la salute umana.
Considerazioni sul lavoro in smart working
Indubbiamente la pandemia ha offerto la possibilità di riorganizzare in maniera moderna il mondo del lavoro. Lo smart working consente ad aziende, dipendenti e liberi professionisti, di continuare a evolversi per rendere sempre più equilibrata la propria work life balance, individuando soluzioni flessibili e sicure in grado di consentire alle persone di lavorare e costruirsi una carriera senza per questo motivo ledere la propria vita personale. I vantaggi del lavoro agile risultano chiari, rimane fondamentale tenere a mente però anche l’importanza del continuare a lavorare in totale sicurezza, altresì tra le mura di casa.