Medicina difensiva: ecco cosa nasconde il settore ginecologico

Nell’ultimo decennio mediamente sono stati spesi 5 miliardi di euro l’anno per esami inutili, accertamenti superflui e prestazioni sanitarie evitabili, svolte dai clinici solo per evitare una possibile denuncia. Azioni che ogni 12 mesi ricadono sulle spalle dell’intera collettività. Un ammontare che potrebbe essere recuperato per il 50% eliminando l’eccessivo ricorso alla medicina difensiva.
La questione si lega al grande problema che da anni affligge i camici bianchi italiani: il contenzioso medico-legale. Per colpa delle troppe cause contro il personale sanitario ogni giorno potenziali nuovi professionisti decidono di dedicarsi ad altri mestieri per salvaguardare la propria stabilità, lavorativa ed economica.

Ginecologia e richieste di risarcimento

La ginecologia, in questo contesto, è una delle specialità più colpite dalle denunce e dalle richieste di risarcimento da parte dei pazienti e dei loro familiari. Ben il 10% delle cause è proprio a carico di uno specialista del benessere femminile. Percentuale che aumenta vertiginosamente quando il ginecologo compie interventi chirurgici e assistenza al parto, rispetto a chi fa solo ecografie ed esami non invasivi. Tendenzialmente oltre il 98% dei processi termina con un’assoluzione o archiviazione da parte della magistratura. Questo non basta però a tranquillizzare i medici professionisti del settore ginecologico in quanto permane il timore di cadere in errore durante lo svolgimento di visite e/o operazioni altamente specializzate e di mettere in questo modo a rischio la propria carriera. Inoltre, tutto ciò favorisce un deprezzamento sempre maggiore dell’immagine della professionalità medica.

I ginecologi si occupano non solo di assistere e accompagnare le donne durante la gravidanza ma prevengono, curano e seguono il genere femminile per tutto ciò che riguarda i disturbi che colpiscono l’apparato riproduttivo femminile. Gli errori, più o meno gravi, in cui possono incorrere questi specialisti sono di conseguenza innumerevoli, e possono mettere a rischio la vita della donna e, in caso di gravidanza, del bambino/a. Tra le sviste più comuni troviamo:

  • Un’errata lettura dello screening per i tumori femminili (pap test, test per la ricerca del DNA dell’HPV per il tumore al collo dell’utero, ecografia mammaria e mammografia per il tumore al seno, ecc.);
  • Disattenzione durante il compimento di procedure diagnostiche (come la colposcopia) e diagnostiche/interventistiche (come la biopsia endometriale);
  • Mancato riscontro durante una visita di controllo di malattie veneree o patologie (come l’endometriosi);
  • Somministrazione errata di farmaci e terapie;
  • Errore nell’esecuzione dei test di controllo sul feto e nell’individuazione di eventuali problematiche durante la gestazione;
  • Sbaglio nell’eseguire procedure di chirurgia ginecologica di varia tipologia (chiusura delle tube, asportazione di fibromi e miomi, asportazione di cisti, asportazione dell’utero o di parte di, ecc.);
  • Danneggiamento degli organi femminili durante il cesareo.

Legge Gelli-Bianco a favore del settore ginecologico

A favore dei ginecologi, e in generale dei medici, è stata introdotta però la Legge Gelli-Bianco. La legge, entrata in vigore il 1° aprile 2017, ha innovato la materia della sicurezza in sanità e, soprattutto, della responsabilità professionale medica. Essa prevede l’obbligo assicurativo per i medici e per le strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private per la copertura responsabilità civile della struttura verso terzi. Un provvedimento significativo che ha scoraggiato l’azione civile contro il singolo operatore del servizio sanitario nazionale.

Come possono tutelarsi i ginecologi

Stipulare dunque una polizza assicurativa risulta essere la scelta, oltre che obbligatoria, più corretta da prendere, perché purtroppo gli imprevisti possono capitare e non per questo è giusto mettere a repentaglio la carriera per cui sono stati fatti tanti sacrifici. Proteggere la propria attività e il proprio patrimonio risulta indubbiamente la decisione più sicura da prendere.

Sottoscrive una polizza RC Ginecologi realizzata ad hoc per i professionisti del settore sanitario può tutelare il ginecologo da danni causati involontariamente ai propri pazienti, anche durante un intervento chirurgico. La polizza prevede la copertura delle richieste di risarcimento ricevute dall’assicurato per la prima volta nel periodo di assicurazione e denunciate nello stesso periodo per fatti commessi in tale periodo. Può includere anche i costi di difesa legale, con l’eventuale rimborso delle spese di consulenza e di assistenza legale, oltre alle spese processuali e alla parcella dell’avvocato. Inoltre, per i fatti avvenuti in precedenza alla stipula della polizza, il medico di chirurgia vascolare può usufruire della garanzia di retroattività.

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