Come leggere una busta paga

In collaborazione con il nostro partner F2D, abbiamo deciso di approfondire meglio quali siano gli elementi che compongono una busta paga.

Busta paga

Si tratta della dichiarazione contabile nella quale vengono riportati tutti gli elementi riguardanti il rapporto di lavoro, con specifico riferimento a quelli che compongono l’onorario netto del lavoratore che la riceve.
La normativa vigente non prevede un modello in particolare, ma lascia la libertà all’organizzazione aziendale di individuare la forma più idonea. 

Alcuni elementi devono essere però necessariamente presenti. In particolar modo, la busta paga deve sempre includere: 

  • tutti gli elementi che compongono la retribuzione;
  • i dati identificativi del datore di lavoro;
  • i dati del lavoratore;
  • le singole trattenute operate.

Allo scopo di semplificare la lettura della busta paga, vale la pena dedicare un po’ di attenzione ad esaminare le diverse parti che la compongono, vediamole insieme:

  1. Elementi identificativi delle parti: i dati del datore di lavoro e del dipendente
  2. Composizione della retribuzione
  3. Corpo della busta paga
  4. Determinazione delle trattenute
  5. Contatori Statistici
  6. Calendario delle presenze

Composizione della retribuzione 

La retribuzione che spetta al lavoratore viene normalmente stabilita dal CCNL che, in funzione del livello retributivo e della funzione, ne stabilisce l’importo. Corrisposta solitamente a cadenza mensile, è generalmente composta da elementi ordinari e da elementi aggiuntivi. Rientrano tra gli elementi ordinari della retribuzione:

  • il minimo tabellare altrimenti detto “paga base”
  • l’ex indennità di contingenza
  • l’elemento distinto della retribuzione (E.D.R.)
  • il superminimo collettivo o III elemento
  • gli scatti di anzianità
  • i superminimi individuali
  • le indennità di funzione e gli elementi derivanti dalla contrattazione decentrata o di II secondo livello

Rientrano tra gli elementi aggiuntivi della retribuzione alcuni esempi tra cui:

  • le indennità di cassa o di maneggio denaro
  • le indennità di trasporto
  • le indennità di mensa
  • l’indennità di vacanza contrattuale 

Sono spesso previste voci retributive indirette maturate con cadenza annuale. Tra queste rientrano:

  • la tredicesima mensilità
  • la quattordicesima mensilità
  • elementi perequativi (es. CCNL Industria Metalmeccanica)
  • premi di produttività e/o di risultato

Viene definita, infine, “retribuzione differita”, quella compensata al termine del rapporto di lavoro. Tra le principali voci di retribuzione differita rientrano:

  • il trattamento di fine rapporto
  • l’indennità sostitutiva per le ferie e i permessi maturati e non goduti
  • incentivazioni all’esodo
  • indennità sostitutiva del preavviso.

Il corpo della busta paga

Il corpo principale della busta paga rappresenta lo sviluppo e determinazione dell’importo dovuto al dipendente in relazione alla prestazione resa, in giorni oppure in ore.
La retribuzione viene rapportata alla quantità della lavoro resa, tenendo conto anche di elementi che determinano una maggiore prestazione rispetto a quella contrattualizzata, come ad esempio il lavoro straordinario, festivo o notturno. Contribuiscono poi alla determinazione delle spettanze anche le assenze “retribuite”, come festività, ferie, permessi, congedi retribuiti, le cui modalità e tempi di fruizione vengono generalmente stabiliti dalla contrattazione collettiva.
Nel corpo della busta paga sono inoltre inseriti anche gli Assegni per il Nucleo Familiare, le indennità di trasferta, le eventuali cessioni di stipendio, nonché eventuali benefit concessi al lavoratore. Va comunque precisato che a ogni specifico CCNL e a ogni specifica mansione possono corrispondere ulteriori voci retributive, da riportare necessariamente nel prospetto paga.  (es. indennità di cassa, indennità di mensa, indennità di vacanza contrattuale, arretrati, una tantum, ecc.).

Come determinare le trattenute

Lo scopo della busta paga è quello di certificare il reddito ricevuto dal lavoratore in un determinato periodo, nonché le ritenute operate dal datore di lavoro, le quali concorrono alla formazione del cosiddetto “netto in busta”, ovvero l’importo che il datore di lavoro dovrà consegnare al lavoratore.
Le trattenute principali cui è soggetto il lavoratore sono quelle previdenziali e fiscali, che il datore di lavoro trattiene e successivamente versa agli enti preposti.
Gli importi così ottenuti sono sottratti dal totale delle competenze che spettano al lavoratore, determinando così il reddito lordo (cosiddetto imponibile fiscale) sul quale verranno operate le ritenute fiscali. Quest’ultime sono quantificate attraverso un sistema di aliquote IRPEF che varia  in funzione del reddito prodotto dal lavoratore.
Dopo avere calcolato l’imposta lorda si procede alla quantificazione delle “detrazioni d’imposta spettanti” al lavoratore, che rappresentano uno “sconto” erariale, variabile in funzione della capacità reddituale del singolo lavoratore, nonché delle persone eventualmente dichiarate a carico.

Che cosa sono in contatori statistici?

In questa porzione del cedolino vengono esposti i contatori statistici relativi alla gestione delle ferie, dei ROL (Riduzione Orario di Lavoro), delle ex festività, della banca ore (dove istituita).
La maturazione delle ferie, come quella dei permessi retribuiti, è quantificata dal CCNL applicato dall’azienda, che può indicare anche le modalità di fruizione. È doveroso precisare che le ferie, a differenza dei permessi retribuiti, rappresentano un diritto irrinunciabile del lavoratore.

Salvo diverse disposizioni della contrattazione collettiva, il lavoratore ha diritto a un periodo di riposo di almeno due settimane nell’anno e di ulteriori due settimane nei 18 mesi successivi, che non può essere sostituito dalla relativa indennità per ferie non godute, salvo il caso di risoluzione del rapporto di lavoro.
Le ferie godute dal lavoratore vengono perciò riportate nel corpo della busta paga anche a dimostrazione dell’avvenuto assolvimento del rispetto dei termini di fruizione previsti dalla norma.

Calendario delle presenze

Il calendario delle presenze rappresenta un altro elemento indispensabile: qui deve risultare il numero di ore di lavoro effettuate da ciascun lavoratore subordinato, l’indicazione delle ore di straordinario, delle eventuali assenze dal lavoro, anche non retribuite, delle ferie e dei riposi.
Il calendario delle presenze può essere elaborato separatamente rispetto alla busta paga; in questo caso, non viene consegnato al dipendente.

Come si calcola la retribuzione netta:

RETRIBUZIONE LORDA (R.L.) – CONTRIBUTI PREVIDENZIALI (normalmente 9,19%) = IMPONIBILE FISCALE

IMPONIBILE FISCALE – TRATTENUTE IRPEF + EVENTUALI DETRAZIONI – ADDIZIONALI COMUNALI E REGIONALI = RETRIBUZIONE NETTA IN BUSTA

Eventuali voci da aggiungere alla retribuzione netta sono:

  • Assegni per il nucleo familiare
  • Ex Bonus Renzi

Adesso ti è un po’ più chiaro come leggere una busta paga? Speriamo di averti risolto qualche dubbi e curiosità! Ricordati che per una corretta elaborazione di questi documenti è importante farsi affiancare da dei professionisti che ti possano dare una mano in tutti i calcoli così da assicurarti di versare sempre gli importi corretti in modo da non incorrere in sanzioni. Se vuoi farti supportare da F2D, scopri in nostri servizi e raccontaci le tue necessità in una video call online.

Prenota un appuntamento con F2D