“Ciao, ho provato a chiamarti, richiamami al numero xxx, baci” è il messaggio che in questi giorni è arrivato su moltissimi telefonini. Sembra un innocuo sms e a primo istinto può far venire curiosità di aprirlo e capire chi ce lo ha inviato, ma dietro l’amichevole invito si nasconde in realtà un tentativo di truffa.
Non si intuisce immediatamente, ma alcuni dettagli di questo sms dovrebbero allarmarci: il primo è che si tratta di un numero sconosciuto, ovvero non salvato nella nostra rubrica; il secondo è che inizia con ’89’, dunque si tratta di un numero ad alta tariffazione. Se la persona che lo ha ricevuto accoglie l’invito a richiamare riceve una risposta immediata, ma senza parlare con l’interlocutore. Lo scopo infatti è tenere la vittima al telefono il più a lungo possibile per scalare il credito e addebitare il costo della chiamata, che secondo quanto riferito dalla polizia Postale può arrivare a 1,5 euro al secondo.
Il fenomeno del ping call
Questa nuova pratica si chiama “ping call” e ha lo scopo di svuotare il credito telefonico della tua SIM o, ancora peggio, del tuo conto qualora fosse collegato alla SIM per il pagamento di eventuali promo attive.
L’espediente più comune a questo tipo di truffa, finalizzato a far durare il più a lungo possibile la chiamata, è la classica musichetta d’attesa. Al contrario, chi riesce a rispondere a queste chiamate, non trova altro che il silenzio. Questa truffa telefonica consiste nel dirottare la chiamata su una linea a pagamento che prosciuga rapidamente tutto il credito presente nella SIM del cellulare. Nella peggiore delle ipotesi i truffatori riescono anche a carpire i dati personali del malcapitato.
Il Vishing
Altro fenomeno a cui prestare attenzione è il vishing: la caratteristica di questa particolare truffa telefonica è che si ha l’impressione di parlare con un vero operatore telefonico quando in realtà è solo un sistema per rubarti dati sensibili e informazioni private. Molto spesso il finto operatore utilizza trucchi psicologici, come rappresentare un finto problema all’interlocutore, facendogli credere che per aiutarlo necessiti di determinati dati personali.
Come tutelarsi?
I consigli per evitare di cadere in trappola sono pochi e semplici ma fondamentali: non richiamare numeri sconosciuti, non inviare messaggi (anche così si può “agganciare” il truffatore) e, in generale, non aprire link contenuti in sms o messaggi provenienti da altri sistemi di messaggistica collegati a quei numeri. Un’ulteriore precauzione può essere quella di chiedere al proprio operatore di bloccare le chiamate provenienti dall’estero, o ancora di bloccare il numero da cui si è ricevuto l’sms per impedire che possa mandarne altri o telefonare.