A cura di Paolo Tanfoglio, CEO di Lokky
L’irruzione della pandemia, la conseguente accelerazione digitale e l’attuale complessa situazione geopolitica, hanno messo in luce i limiti dell’offerta assicurativa tradizionale nel nostro Paese e la necessità di accelerare alcuni trend già in atto, come l’offerta di soluzioni assicurative sempre più personalizzate per rispondere ai nuovi rischi emergenti. Infatti, se da un lato, negli ultimi anni, stiamo vivendo un’evoluzione dei mercati e della società caratterizzata da una progressiva digitalizzazione dei servizi, dall’altro ci troviamo a fare i conti con attacchi cyber sempre più frequenti, nuove modalità con le quali questi vengono praticati e una maggiore gravità degli stessi. Come sta cambiando in questo scenario l’approccio assicurativo per le PMI?
Il tessuto imprenditoriale italiano è composto da oltre 5 milioni di micro-imprese, professionisti e freelance da tutelare; è un panorama eterogeneo se si considera che queste tipologie di clienti hanno necessità assicurative differenti e acquistano prodotti diversi; talvolta sono costrette a ripiegare su soluzioni assicurative tradizionali che non rispondono alle loro effettive esigenze e comprendono coperture non necessarie, con un conseguente aggravio dei costi per il destinatario. In questo scenario, si inserisce la potenzialità dell’approccio totalmente digitale, attraverso gli Smart Analytics e Data Enrichment, di creare polizze professionali su misura, offrendo un’esperienza personalizzata e adatta alle singole esigenze.
Da una ricerca proprietaria, condotta su queste categorie di attività, emerge infatti che, come da previsioni legate ai trend dei lockdown, c’è stato un incremento nell’utilizzo di siti web e app mobile per l’acquisto di beni e servizi online. Sebbene, però, il 90% del campione utilizzi internet per il proprio lavoro, oltre la metà degli imprenditori (56,9%) non usa strumenti digitali per la gestione delle coperture assicurative e soltanto il 5,3% di coloro che hanno una polizza business l’ha acquistata tramite canali digitali come il web, app mobile o i comparatori di prezzo. Questi dati rivelano il grande potenziale di crescita del segmento insurtech nel nostro Paese se si considera, inoltre, che oltre la metà degli imprenditori (51,5%) ha dichiarato di desiderare consigli e proposte personalizzate sulla base delle proprie esigenze di copertura e che per tale scopo il 75,4% si è detto disposto a condividere informazioni sulla propria attività professionale e oltre il 58% dati personali non sensibili.
Alla luce di uno scenario in continua evoluzione, il modello B2B2C può essere una delle soluzioni adottate dal mondo corporate per offrire servizi sempre più personalizzati e cuciti su misura dei propri clienti, anche attraverso partner e tecnologie presenti in ecosistemi esterni.