Guida alla fiscalità per geometri

La fiscalità per i geometri in Italia comporta la comprensione di diversi aspetti, tra cui la scelta del regime fiscale, le deduzioni e detrazioni applicabili, le imposte dirette e indirette, e le pratiche contabili necessarie per essere in regola con le normative vigenti. Ecco una guida di base per orientarsi nel panorama fiscale italiano per i geometri.

Scelta del regime fiscale

I geometri possono optare tra diversi regimi fiscali a seconda del loro volume di affari e delle loro preferenze in termini di gestione contabile:

Regime forfettario: destinato ai professionisti con ricavi annui inferiori a un certo limite (es. 85.000 euro, ma verifica sempre l’ultimo aggiornamento). Offre il vantaggio di una tassazione agevolata su una percentuale fissa del fatturato e minori adempimenti contabili;

Regime semplificato: per chi supera i limiti del forfettario ma cerca una gestione contabile meno complessa rispetto al regime ordinario. Prevede la registrazione delle fatture emesse e ricevute e la possibilità di dedurre le spese inerenti all’attività professionale;

Regime ordinario: adatto a geometri con un’attività di dimensioni maggiori, richiede una contabilità più dettagliata e offre maggiori possibilità di deduzione delle spese.

Imposte dirette e indirette

IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche): varia in base al reddito imponibile e si applica secondo diverse aliquote progressive.

IVA (Imposta sul Valore Aggiunto): i geometri devono generalmente applicare l’IVA alle loro prestazioni, tranne in casi specifici previsti dalla legge.

INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale): i geometri sono obbligati al pagamento dei contributi previdenziali, che garantiscono l’accesso a pensioni e altri benefici sociali.

Deduzioni e detrazioni

I geometri possono beneficiare di varie deduzioni e detrazioni fiscali per ridurre il carico tributario, come spese per l’acquisto di beni strumentali, costi per la formazione professionale, affitto del locale professionale, e molto altro.

Adempimenti contabili e dichiarativi

Fatturazione: i geometri devono emettere fatture per ogni prestazione professionale, seguendo le normative vigenti in materia di fatturazione elettronica.

Tenuta dei Registri Contabili: a seconda del regime fiscale scelto, i geometri devono mantenere aggiornati diversi registri contabili (es. registro dei corrispettivi, registro delle fatture emesse e ricevute).

Dichiarazione dei Redditi: annuale e necessaria per rendicontare al fisco i redditi percepiti e le imposte dovute.

Consigli e calcoli pratici

  • Consulenza professionale: considerare l’assistenza di un commercialista esperto nel settore può essere un investimento vantaggioso per navigare con sicurezza nel complesso sistema fiscale italiano;
  • Formazione continua: mantenersi aggiornati sulle ultime novità legislative e fiscali è fondamentale per ottimizzare la propria situazione fiscale e approfittare delle possibili agevolazioni;
  • Pianificazione finanziaria: una gestione attenta delle proprie finanze, compresa la pianificazione fiscale, può aiutare a evitare sorprese e a massimizzare il proprio reddito netto.

Il regime fiscale migliore per fare il geometra dipende dalle spese che dovrai sostenere per la tua attività e dalla percentuale di tassazione.
Infatti, la possibilità di dedurre le spese, quindi di sottrarle dall’importo su cui verranno calcolate le tasse, è diversa in base al tuo regime fiscale:

  • Ordinario: puoi dedurre le spese che hai dovuto sostenere per svolgere la tua attività, come l’acquisto di un computer, dei mobili per l’ufficio o l’affitto del tuo studio. In questo modo abbasserai le tasse e i contributi che dovrai pagare;
  • Forfettario: non puoi dedurre nessuna spesa, ma pagherai le tasse e i contributi solo una parte dei tuoi incassi, detta imponibile, che si ottiene moltiplicando il tuo incassato per un valore specifico per ogni attività, detto coefficiente di redditività.

Oltre alle spese, per capire quale regime fiscale è più conveniente per te, devi considerare la percentuale di tassazione, che è diversa in base al regime fiscale:

In ordinario paghi l’IRPEF con il sistema degli scaglioni progressivi di reddito e percentuali che vanno dal 23% al 43%, come in tabella:

Scaglione di reddito % IRPEF
fino a 28.000€ 23%
da 28.000,01€ a 50.000€ 35%
oltre 50.000,01€ 43%

In forfettario paghi un’imposta sostitutiva del 15% o del 5% per i primi 5 anni di attività.

Con queste due variabili, puoi calcolare se ti conviene il regime forfettario o quello ordinario.

Ad esempio, se hai incassato 25.000€ e hai avuto spese per 10.000€, il calcolo sarà:

Descrizione Regime forfettario Regime ordinario
Incassi 25.000 € 25.000 €
Imponibile 25.000€ x 78% = 19.500€ 25.000€ – 10.000€ = 15.000€
Tasse da pagare 19.500€ x 5% = 975€ 15.000€ x 23% = 3.450€

In questo caso, conviene il regime forfettario perché ti permette di risparmiare 2.475€ (3.450€ – 975€), ma non è sempre così.

Ad esempio, se hai incassato 25.000€ e hai avuto spese per 22.000€:

Descrizione Regime forfettario Regime ordinario
Incassi 25.000 € 25.000 €
Imponibile 25.000€ x 78% = 19.500€ 25.000€ – 22.000€ = 3.000€
Tasse da pagare 19.500€ x 5% = 975€ 3.000€ x 23% = 690€

Qui conviene l’ordinario, dove risparmierai 285€ (975€ – 690€).

Per essere sicuro di scoprire qual è il regime fiscale maggiormente conveniente per la tua attività da geometra, il commercialista è il professionista giusto a cui rivolgerti.

La fiscalità e la previdenza dei geometri, con le sue specificità e complessità, richiede un’attenzione particolare e un impegno costante per assicurarsi di adempiere correttamente alle proprie obbligazioni fiscali, pur ottimizzando la propria situazione finanziaria. Approcciare questo aspetto della professione con la dovuta preparazione può portare a benefici significativi, sia a livello professionale che personale.

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