Smart Working: tutti gli aggiornamenti da gennaio 2023

Smart Working: le nuove disposizioni

Dal 1˚ Gennaio 2023 sono cambiate le regole che disciplinano lo smart-working. In pratica sono tornate in vigore le regole pre-pandemia. Da oggi, infatti, le imprese dovranno siglare un accordo individuale con i dipendenti per definire le modalità e i tempi del lavoro agile. L’accordo, però, potrà essere comunicato con modalità agevolata. Per attivare il lavoro agile, azienda e dipendenti dovranno sottoscrivere l’accordo individuale, secondo le linee guida del “Protocollo Nazionale sul lavoro in modalità agile” siglato dal Ministero del Lavoro nel 2022, il quale andrà trasmesso seguendo le nuove regole previste dal Decreto Semplificazioni.

In particolare, dovranno essere specificati:

  • la durata dell’accordo;
  • l’alternanza tra i periodi di lavoro all’interno e all’esterno dei locali aziendali;
  • i luoghi in cui non è possibile svolgere la prestazione lavorativa,
  • gli strumenti di lavoro utilizzati;
  • i tempi di riposo del lavoratore e le misure necessarie a garantire la disconnessione;
  • le forme e le modalità di controllo della prestazione lavorativa all’esterno dei locali aziendali, nel rispetto della normativa sulla privacy;
  • la formazione eventualmente necessaria per lo svolgimento della prestazione di lavoro in modalità agile;
  • le forme e le modalità di esercizio dei diritti sindacali.

Secondo le istruzioni aggiornate dal decreto del Ministero del 22 agosto 2022, la comunicazione semplificata va trasmessa entro 5 giorni dall’attivazione dello smart working. Questa modalità, introdotta nel periodo emergenziale, consente di inviare al Ministero solamente i dati relativi a nominativi dei lavoratori interessati e la data di inizio, e fine, della prestazione in modalità agile.
Resta comunque obbligatoria la sottoscrizione dell’accordo individuale che dovrà essere conservato per 5 anni dal datore di lavoro. Il modello va inviato telematicamente tramite i servizi online del Ministero del Lavoro, raggiungibili al sito “servizi.lavoro.gov.it” a cui si accede con SPID o CIE. In alternativa, i datori di lavoro possono trasmettere il modello in modalità massiva (REST). In caso di mancata o tardiva comunicazione si applica una sanzione dai 100 ai 500 euro per ogni lavoratore coinvolto.

Proroga per i lavoratori fragili

I lavoratori fragili potranno invece continuare a usufruire del lavoro agile con regime semplificato anche ricoprendo mansioni diverse, che rientrino nella stessa categoria o area di inquadramento.
La Legge di Bilancio 2023, infatti, ha previsto per questa categoria una nuova proroga fino al 31 marzo che non gli rende necessario sottoscrivere l’accordo individuale tra le parti.

Addio alla procedura semplificata per i genitori con figli under 14

Nessuna proroga, invece, per i lavoratori con figli di età fino ai 14 anni. Torna, quindi, anche per questa categoria l’obbligo dell’accordo individuale. Tuttavia i dipendenti con figli possono trarre alcuni vantaggi dal d.lgs. 105/2022, il provvedimento sulle misure di conciliazione tra vita e lavoro. Il decreto, infatti, attribuisce al datore di lavoro la scelta sulla possibilità di concedere o meno il lavoro agile ma, allo stesso tempo, fissa alcuni criteri. Tra questi l’obbligo di dare priorità alle richieste di smart working presentate, oltre che dai lavoratori disabili, anche da quelli con figli fino a dodici anni.

I rischi del lavoro agile: come proteggersi

Queste misure hanno il fine di fornire allo smart-working una forma giuridica definita e corretta. Durante la pandemia, infatti, sono state spostate tra le mura domestiche dei lavoratori diverse responsabilità, sottoponendo sia questi ultimi che i datori di lavoro a molteplici rischi: infortuni privi di copertura INAIL, rischi informatici, furti o smarrimento di documenti.
Per poter attuare appieno questa modalità di lavoro, i datori di lavoro devono adottare una serie di strategie in grado di sfruttare le potenzialità del lavoro agile senza incorrere in spiacevoli inconvenienti. Tra queste, possono optare per alcune soluzioni offerte dal mercato assicurativo, che consentono di lavorare da casa nella massima sicurezza.

Tra le coperture assicurative più adatte a tutelare i lavoratori che usufruiscono del lavoro agile troviamo: la Polizza Cyber Risk e la Polizza Infortuni e Malattia.
La prima garanzia ha l’obiettivo di coprire tutte le spese e le perdite derivanti da attacchi informatici, oltre a fornire l’intervento di un esperto per il recupero dei dati persi e per la decontaminazione da eventuali malware.
Mentre la seconda polizza garantisce: il capitale in caso di morte fino a un massimo di € 150mila; il capitale per invalidità permanente fino a un massimo di € 150mila; l’indennità giornaliera in caso di ricovero e inabilità fino a € 150 al giorno; e la copertura delle spese mediche fino a un massimo di € 5.000. inoltre, è possibile scegliere di essere coperti non solo per gli infortuni occorsi durante l’attività lavorativa, ma anche per quelli che potrebbero verificarsi nel tempo libero.

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