Che cos’è il Superbonus 110%
Il Superbonus 110%, o anche solo “Bonus 110%”, è senza dubbio uno dei provvedimenti agevolativi più rivoluzionari e complessi della storia italiana. Si tratta di una misura volta ad agevolare la ristrutturazione degli edifici privati nel rispetto di determinati criteri che sostengono l’efficientamento energetico, la riduzione del rischio sismico e l’agevolazione dell’utilizzo di energie sostenibili e rinnovabili.
L’obiettivo? Rimborsare subito qualsiasi contribuente di quanto abbia speso, a fronte di specifici interventi in ambito di efficienza energetica (Ecobonus), di riduzione del rischio sismico (Sismabonus), di installazione di impianti fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici (colonnine).
Superbonus 110%: la proroga fino al 2023
A onor del vero, il limite massimo per richiedere le agevolazioni era già stato esteso qualche mese fa con il Decreto Rilancio 2021. Il sito dell’Agenzia delle Entrate parlava chiaro: dato il successo, il Superbonus 110% avrebbe fatto riferimento a tutte le “spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici.”
Dopo mesi di discussione, infine, e tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021, la nuova proroga tanto attesa sembra essere finalmente arrivata. La conferma ufficiale l’ha data Mario Draghi in persona, supportato da Claudio Durigon, sottosegretario al Ministero delle Finanze: il Superbonus 110% è stato ufficialmente prorogato fino al 2023.
Non solo, Draghi ha confermato anche che per il 2022 sarà ancora possibile continuare a richiedere le detrazioni attraverso le stesse 3 opzioni già previste: detrazione Irpef, sconto in fattura e cessione del credito.
Superbonus 110%: le nuove scadenze
Le nuove scadenze per richiedere le agevolazioni del Superbonus 110%, quindi, sono:
- fino al 31 dicembre 2022 per gli edifici condominiali (condomini);
- fino al 30 giugno 2022, per gli edifici che hanno un unico proprietario e sono formati da 2 a massimo 4 unità immobiliari, con la possibilità di spostare la scadenza al 31 dicembre 2022, se entro fine giugno è già stato realizzato il 60% dei lavori;
- fino al 30 giugno 2022, per gli edifici unifamiliari;
- fino al 30 giugno 2023 per gli istituti case popolari (IACP), per cui sarà anche prevista la possibilità di far slittare la scadenza a fine anno (31 dicembre 2023) se avranno effettuato almeno il 60% degli interventi edilizi programmati entro il termine fissato a giugno.
Superbonus 110%: il modello unico CILA-Superbonus
Alla luce del favore incontrato dai tantissimi che hanno richiesto l’agevolazione fiscale, soprattutto nell’ultimo periodo, le novità introdotte da Draghi hanno anche l’obiettivo di semplificare l’accesso alla detrazione. Se prima la documentazione per accedere al bonus era, in pieno stile italiano, a dir poco incomprensibile, attraverso il Decreto Semplificazioni, appunto, il Ministero della Pubblica Amministrazione ha annunciato l’introduzione della CILA-Superbonus, ovvero un modello unico (chiaramente semplificato) valido per i lavori su tutto il territorio nazionale che esclude soltanto gli interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici.
Non solo Superbonus 110%
Al fianco del prolungamento delle tempistiche del Superbonus 110%, le ultime misure in tema di agevolazioni fiscali hanno incluso sostegno anche a nuovi settori colpiti dalla crisi, dall’industria dei matrimoni (rimasti a lungo bloccati in periodo pandemico) fino al settore della ristorazione, senza dimenticare la scuola e tutti i lavoratori in Partita Iva.
Nello specifico del settore edile, invece, sono stati introdotti nuovi fondi dedicati a interventi di restauro di edifici artistici e/o storici, così come nuovi Fondi per l’edilizia scolastica.
Non tutto è perduto, quindi, anche per chi non avesse ancora fatto in tempo a richiedere la sua agevolazione. In seguito a questo aggiornamento, la data critica per chiunque volesse accedere alla detrazione del bonus 110% non è più il 2022, ma il 2023 (almeno per alcune categorie specifiche di immobili). Anche se, considerati gli ultimi sviluppi, è legittimo pensare che non sarà certo questa l’ultima proroga di cui sentiremo parlare.