Il Superbonus cambia forma (un’altra volta): dal cambio di residenza ai 30 mesi per gli immobili “prima casa” all’introduzione del modello CILAS, fino all’apertura a nuove categorie catastali prima escluse (tra cui anche gli ospedali), tutte le novità introdotte da Mario Draghi.
Da quando è entrato in vigore, il Superbonus 110% non ha mai smesso di far parlare di sé. Prevedibile, considerata la sua portata rivoluzionaria nel mondo delle agevolazioni fiscali (almeno in Italia): una boccata d’aria fresca che nel giro di pochi mesi l’ha reso “il re dei bonus”, forse il più richiesto (sicuramente il più chiacchierato) nella storia del nostro paese. Insieme al successo, però, fin dal primo momento non sono mancate le critiche le critiche, soprattutto nei confronti delle difficoltà burocratiche.
Per fortuna, per sciogliere qualche nodo spinoso, a poche settimane dalla notizia della proroga fino al 2023, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha introdotto alcuni cambiamenti che vengono incontro ai tanti cittadini che desiderano usufruire del bonus 110%: dal cambio di residenza a 30 mesi per gli immobili “prima casa” all’introduzione del modello CILA.
Un passo indietro: che cos’è il Superbonus 110%
Il Superbonus 110% (o anche solo “Bonus 110%”) è uno dei provvedimenti agevolativi più rivoluzionari della storia italiana, volto ad agevolare la ristrutturazione degli edifici privati nel rispetto di criteri che accompagnino il paese verso l’efficientamento energetico, la riduzione del rischio sismico e l’agevolazione dell’utilizzo di energie sostenibili e rinnovabili. Insomma, una spinta a trasformare i nostri palazzi e a renderli al passo con le necessità dell’edilizia moderna, in vista di un futuro che sia più sicuro, ma anche più sostenibile.
Rivoluzionario, sì, ma allo stesso tempo complesso: non poteva essere altrimenti, considerato che si tratta di una misura che mira a rimborsare subito qualsiasi contribuente di quanto abbia speso per i lavori sulla propria abitazione, a patto che si tratti di specifici interventi in ambito di efficienza energetica (Ecobonus), di riduzione del rischio sismico (Sismabonus), di installazione di impianti fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici (colonnine).
Superbonus 110%: che cos’è il modello CILA
Se poche settimane fa la presidenza del Consiglio aveva dato il via libera al Superbonus 110% per gli interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche, a patto che fossero interventi “trainati”, anche se nell’edificio non sono presenti soggetti disabili o anziani con più di 65 anni, le ultime decisioni della Presidenza del Consiglio confermano che il Superbonus 110% è in continuo aggiornamento.
L’ultima novità riguarda l’introduzione del modello CILAS (CILA Superbonus): un modulo più semplice (anzi, semplificato rispetto alla certificazione dello stato legittimo dell’immobile prevista fino a questo momento per ottenere le agevolazioni). Si tratta, in pratica, di un modello di circa 8 pagine in cui sarà necessario specificare il tipo di intervento trainante (ovvero se si tratti di una riqualificazione energetica, di una virata verso la sostenibilità ambientale o di un intervento antisismico). Il modello CILAS dovrà essere compilato e consegnato insieme a un elaborato progettuale che riporti (anche solo in sintesi) l’elenco di tutti gli interventi da realizzare per raggiungere l’obiettivo finale.
D’ora in avanti, inoltre, non sarà più obbligatorio allegare al modello CILAS anche la documentazione grafica (e fotografica), così come la Segnalazione Certificata di Agibilità (SCA), prima obbligatoria una volta portati a termine i lavori di ristrutturazione/efficientamento. Nel caso si verificassero alcune incongruenze tra i lavori inizialmente segnalati dal modello CILAS e quelli portati a termine, il richiedente sarà “perdonato” se avrà cura di fornire i documenti mancanti, così da rendere tutto il procedimento per il rimborso limpido e cristallino.
Superbonus 110%: i pericoli della CILAS
Per essere del tutto onesti, l’introduzione della CILAS ha portato con sé alcune lamentele: non tanto dalla parte dei fruitori delle agevolazioni, che grazie al modello CILA Superbonus potranno avvicinarsi più facilmente alla richiesta, ma dai professionisti e i tecnici del settore edile incaricati di autorizzare i lavori. Soprattutto gli addetti allo Sportello Unico dell’Edilizia.
La ragione sta nel fatto che la documentazione richiesta da questo momento, più semplice e in qualche modo “sommaria” rispetto alla precedente (soprattutto non accompagnata da una documentazione anche fotografica), permetterebbe ad alcuni “furbetti” di farsi approvare anche dei lavori di abusivismo edilizio che normalmente sarebbero da escludere TASSATIVAMENTE dall’agevolazione.
Superbonus 110% e “bonus prima casa”: il cambio di residenza viene prorogato a 30 mesi
Ma le novità non si fermano qui: oltre all’introduzione del modello CILA Superbonus (CILAS), un’altra importante novità riguarda tutti coloro che vogliono usufruire di un altro bonus, il cosiddetto “bonus prima casa”. Se prima, infatti, all’acquisto di un immobile classificato come “prima casa” lo Stato garantiva alcune agevolazioni soltanto a patto che il cambio di residenza venisse registrato ENTRO 18 MESI DALL’ACQUISTO DELL’IMMOBILE, grazie alle ultime novità introdotte ad agosto se l’immobile (oltre a essere stato acquistato con il “bonus prima casa”) è oggetto di ristrutturazione tramite il Superbonus 110% il tempo utile per registrare il cambio di residenza è stato allungato a 30 MESI .
Superbonus 110% anche per nuove tipologie di immobili
Ultima ma non certo per importanza, una grande novità interessa anche le tipologie di immobili che saranno ammessi alle agevolazioni del Superbonus 110%. Le modifiche introdotte ad agosto, infatti, hanno aperto la possibilità di ottenere le agevolazioni anche a tutti gli immobili che fanno parte delle categorie catastali B/1, B/2 e D/4, che corrispondono a strutture quali ospedali, case di cura, convitti, seminari e conventi, orfanotrofi, ma solo ed esclusivamente a patto che:
- il proprietario dell’edificio svolga un’attività lavorativa esclusivamente di carattere assistenziale e sanitario;
- i membri del consiglio di amministrazione non percepiscano alcun guadagno o di altra entrata economica direttamente derivata dallo svolgimento delle loro funzioni;
- venga fornito anche il contratto che attesti nero su bianco la proprietà dell’immobile, altrimenti il comodato d’uso gratuito o il semplice usufrutto.
Superbonus 110%: una partita ancora da giocare
Come volevasi dimostrare, il Superbonus 110% si conferma una sfida ancora aperta. Il via libera ai lavori per le barriere architettoniche, l’introduzione della CILAS, la proroga per chi usufruisce del “bonus prima casa” e l’apertura a immobili di nuove categorie catastali sono la prova lampante del fatto che il bonus 110% è un progetto in divenire, costantemente monitorato e aggiornato per venire incontro alle necessità di tutti i cittadini.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, in effetti, non ha nascosto che la sua intenzione è proprio quella di posticipare la scadenza del Superbonus 110%. Un aggiornamento che potrebbe essere introdotto verosimilmente con la Manovra di Bilancio 2022. Non resta che aspettare le vacanze di Natale.