Calamità naturali e rischi catastrofali, gli ultimi aggiornamenti in Italia e in Europa

A firma di Sauro Mostarda, CEO di Lokky

I disastri derivanti dal cambiamento climatico sono ormai divenuti una costante. Una piaga che affligge non solo l’Italia, ma l’intero continente europeo, costringendo i governi a varare misure di emergenza a tutela di cittadini e imprese. Il governo italiano, come prospettato nella Legge di Bilancio, si è mosso tempestivamente sul tema. Lo scorso 23 settembre, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un incontro con le categorie produttive, ha illustrato il decreto interministeriale introdotto dalla Legge Finanziaria 2024, che prevede l’obbligo per le imprese di stipulare polizze assicurative per i danni derivanti da eventi catastrofali. Si tratta di un decisivo cambio di passo legislativo che implementerà il Ddl Ricostruzione, attualmente in esame presso il Parlamento. Inoltre, questo provvedimento rappresenta una svolta per le PMI, che finora hanno dimostrato una limitata propensione a dotarsi di strumenti assicurativi di questo tipo, nonostante la loro forte esposizione ai rischi naturali.

L’estrema vulnerabilità del contesto europeo rispetto ai disastri ambientali emerge dai dati del European Environment Agency (EEA). Tra il 1980 e il 2022, gli eventi climatici e meteorologici estremi, quali alluvioni e ondate di calore, hanno causato perdite economiche complessive di circa 650 miliardi di euro nei paesi membri dell’Unione Europea, con una perdita annua media di oltre 15 miliardi di euro solo negli ultimi anni. Nel 2021 e nel 2022, rispettivamente, le perdite sono state di 59 miliardi e 52 miliardi di euro. Nel 2023, i costi della crisi climatica in Europa hanno raggiunto i 77 miliardi di euro. Dati che sembrano destinati a peggiorare con le sempre più imprevedibili catastrofi climatiche.

In questo contesto, in cui la propensione al rischio è sempre più alta, le assicurazioni giocano un ruolo chiave nel garantire una forma di tutela economica. Con l’introduzione della Legge Finanziaria 2024, il panorama assicurativo italiano si prepara a una svolta epocale. A partire dal 1° gennaio 2025, tutte le imprese saranno obbligate a stipulare una polizza assicurativa contro i danni causati da catastrofi naturali, coprendo terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali. Questo obbligo rappresenta un cambiamento significativo per il settore delle piccole e medie imprese (PMI) e dei liberi professionisti, i quali, fino ad ora, hanno dimostrato una limitata propensione a sottoscrivere polizze di questo tipo.

Secondo il rapporto ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) del 2024, l’Italia è uno dei paesi europei più esposti ai rischi naturali. Terremoti, alluvioni e frane rappresentano le principali minacce. Basti pensare come il 40% delle abitazioni sia situato in aree a rischio sismico medio-alto e quasi il 95% dei comuni italiani sia esposto a rischi di frane, alluvioni o erosione costiera. Nonostante questa vulnerabilità strutturale, sul versante aziendale, solo il 5% delle aziende italiane dispone di una copertura assicurativa contro questi rischi. Questa significativa mancanza di protezione ha spinto il governo a introdurre l’obbligo di polizze assicurative, con l’obiettivo di garantire una maggiore capacità di resilienza dell’intero tessuto produttivo nazionale. La misura riveste un’importanza particolare per le PMI, che rappresentano il 99% delle imprese italiane.

A livello europeo, il tema delle calamità naturali rimane estremamente rilevante. Secondo il Rapporto Speciale Eurobarometro 547 Disaster risk awareness and preparedness of the EU population, pubblicato il 30 settembre 2024 dalla Commissione Europea, quasi il 50% dei cittadini dell’UE percepisce il proprio paese come particolarmente esposto a fenomeni meteorologici estremi come tempeste, siccità e ondate di calore. Inoltre, il 44% ritiene che il proprio paese sia a rischio di alluvioni, mentre altre preoccupazioni includono le minacce alla sicurezza informatica (33%) e le tensioni geopolitiche (32%). Paesi come la Grecia (88%), Cipro (72%) e Portogallo (72%) hanno segnalato livelli elevati di preoccupazione per gli incendi boschivi, mentre in Germania e Slovenia, il 17% degli intervistati ha riportato di aver già vissuto un’inondazione negli ultimi dieci anni. Questa crescente consapevolezza ha spinto i governi europei a rafforzare le misure preventive e a promuovere l’adozione di coperture assicurative contro le calamità naturali. In Francia, secondo il report pubblicato dalla Caisse Centrale de Réassurance, esiste un sistema assicurativo obbligatorio che copre i rischi catastrofici che impone l’inclusione di tale copertura in tutte le polizze di assicurazione sulla proprietà. Diversamente, in Germania, come riporta l’Ifo Institute,sebbene non vi sia un obbligo assicurativo, esistono incentivi significativi e una crescente consapevolezza dell’importanza di assicurarsi contro i rischi naturali. Questi sistemi rappresentano un modello valido per gli altri Stati membri dell’UE che vogliono dotarsi di strumenti di protezione contro i disastri naturali.

L’Italia, con la nuova normativa che entrerà in vigore nel 2025, si allinea a queste best practice europee. Tuttavia, è fondamentale anche un cambiamento culturale. Difatti, le PMI devono comprendere l’importanza di questa protezione, preparandosi per tempo. A tal proposito, il rapporto ANIA evidenzia come la mancanza di consapevolezza riguardo ai rischi, unita alla percezione che le polizze siano costose e complesse, siano state finora le principali barriere all’adozione di assicurazioni contro i danni catastrofali.

In conclusione, il futuro delle PMI e delle libere professioni dipenderà sempre più dalla capacità di anticipare e gestire i rischi in un’ottica proattiva. La crescente consapevolezza e l’adozione di strumenti assicurativi non rappresentano soltanto una risposta agli obblighi normativi, ma una vera e propria strategia di protezione e resilienza di fronte alle urgenti sfide imposte dai cambiamenti climatici.