Partite IVA, commercianti, artigiani e professionisti si trovano di fronte a una nuova opportunità per chiudere le proprie pendenze fiscali relative agli anni 2018-2022 attraverso un concordato biennale. Per accedere a questa sanatoria, sarà necessario versare almeno 5.000€, in base alle stime di reddito preparate da Sogei, partner tecnologico dell’Agenzia delle Entrate. L’importo dovuto varierà in base all’affidabilità fiscale del contribuente e permetterà di evitare futuri controlli, rendendo questa misura un’opportunità per regolarizzare la propria posizione in modo definitivo.
- Il Meccanismo del Concordato Biennale
- La Scheda di Sintesi nel Cassetto Fiscale
- Le Opportunità e i Rischi della Regolarizzazione
Il Meccanismo del Concordato Biennale
Il concordato biennale si basa su un sistema di valutazione chiamato Indice di Affidabilità Fiscale (ISA), un punteggio che ogni contribuente riceve in base ai redditi dichiarati negli anni precedenti.
Questo punteggio, che varia da 1 a 10, stabilisce il livello di affidabilità fiscale dell’individuo o dell’azienda. Un punteggio inferiore a 6 indica una condizione di “inaffidabilità”, che può portare a segnalazioni e controlli più rigorosi. Con un punteggio tra 6 e 8 si segnalano anomalie, mentre un punteggio superiore a 8 consente di accedere a diverse agevolazioni, come l’esonero dal visto di conformità e rimborsi agevolati.
Con il ravvedimento speciale, i contribuenti possono regolarizzare le proprie posizioni versando un’imposta variabile, che va dal 5% al 50% sul reddito aggiuntivo, a seconda del proprio livello di affidabilità fiscale. Questo consente di sanare eventuali discrepanze fiscali senza rischiare sanzioni pesanti, offrendo una soluzione vantaggiosa a chi vuole evitare controlli futuri.
Per ogni anno del periodo interessato, l’importo dichiarato viene incrementato di una percentuale minima (5%). Sulla base imponibile aumentata, il contribuente dovrà versare una tassa specifica per ciascun anno: il 10% per gli anni 2018, 2019 e 2022 e un’aliquota ridotta al 7% per gli anni segnati dalla pandemia (ovvero 2020 e 2021). Tuttavia, la norma prevede che non sia possibile versare meno di 1.000€ per ogni anno, portando l’importo minimo della sanatoria a 5.000€ per tutti.
Questa misura è particolarmente vantaggiosa per i contribuenti con un buon profilo ISA, ma anche per coloro che intendono chiudere definitivamente tutte le controversie con il Fisco. Al contrario, chi ha ricevuto valutazioni ISA molto basse dovrà affrontare una regolarizzazione più onerosa: l’incremento del reddito dichiarato sarà del 50% e l’aliquota applicata sul reddito aggiuntivo sarà del 15% per gli anni non-Covid e del 10,5% per il biennio 2020-2021. Questo approccio permette ai contribuenti di sanare le discrepanze fiscali evitando sanzioni eccessive e garantendo una gestione semplificata delle pendenze.
La Scheda di Sintesi nel Cassetto Fiscale
A partire da oggi, nel cassetto fiscale di ciascun contribuente, Sogei e l’Agenzia delle Entrate hanno aggiornato le schede di sintesi con una tabella che riporta i calcoli dell’imposta sostitutiva per il ravvedimento speciale. Ogni contribuente troverà una lettera informativa che spiega i benefici del concordato biennale preventivo, come l’esonero dal visto di conformità per i crediti fiscali e la tassazione agevolata per i redditi dichiarati. In aggiunta, viene presentato un documento con il calcolo dettagliato per aderire al ravvedimento speciale.
Per fare un esempio pratico, prendiamo il caso di un tassista che deve regolarizzare tre anni, considerando che durante la pandemia non ha lavorato. Nel 2018, il suo punteggio ISA era sufficiente (6,4), con un conseguente incremento del 20% della base imponibile e un’imposta del 12%. Nel 2019, il punteggio ISA è sceso a 3,71, rendendo necessario un incremento del 40% e un’imposta del 15%. Nel 2022, con un punteggio ancora basso (4,11), l’aumento della base imponibile sarà del 30% e l’imposta del 15%. Complessivamente, questo contribuente dovrà versare 4.246€, ai quali si aggiungono 2.000€ per gli anni senza reddito.
Le Opportunità e i Rischi della Regolarizzazione
Il ravvedimento speciale offre quindi una chance concreta per regolarizzare posizioni fiscali irregolari e chiudere definitivamente le controversie con l’Agenzia delle Entrate. Chi decide di non aderire a questa sanatoria, invece, si espone al rischio di controlli più frequenti e potenzialmente a sanzioni più pesanti in caso di discrepanze. La nuova norma rappresenta un’opportunità anche per chi intende migliorare il proprio livello di affidabilità fiscale, che potrà facilitare la gestione dei crediti e garantire un accesso agevolato a future agevolazioni.
Conclusioni
L’introduzione del concordato biennale e del ravvedimento speciale è un passo importante verso la semplificazione e la trasparenza nel rapporto tra contribuenti e Agenzia delle Entrate.
Con questa misura, professionisti e lavoratori autonomi possono finalmente regolarizzare le pendenze fiscali passate, evitando sanzioni e controlli futuri. Tuttavia, l’adesione alla sanatoria richiede un investimento significativo, che sarà proporzionale al livello di affidabilità fiscale del contribuente. Questa sanatoria rappresenta quindi non solo un’opportunità per chiudere i conti in sospeso, ma anche uno strumento di valorizzazione dell’affidabilità fiscale per chi decide di aderire, con una prospettiva di maggiore serenità nella gestione del proprio profilo fiscale in futuro.