Anestesisti e i fattori di rischio tipici della professione

Come tutti i medici, anche gli anestesisti possono essere soggetti a denunce da parte dei pazienti o di terzi e sono quindi coinvolti nel tema della responsabilità professionale per il loro lavoro collegata alla cosiddetta Legge Gelli, la numero 24 del 2017. Legge che prevede l’obbligo assicurativo per i medici e per le strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private per la copertura responsabilità civile della struttura verso terzi. Per questo motivo anche gli anestesisti sono obbligati a stipulare una polizza assicurativa che vada a tutelare loro e i propri pazienti da eventuali imprevisti o errori compiuti durante le visite, gli interventi o riguardanti le terapie consigliate.

Tutelarsi al di là dell’obbligatorietà assicurativa

Al di là dell’obbligo di stipula, questo tipo di polizza è utile per proteggere questa classe di professionisti da colpa grave, per tutelare la loro reputazione e il loro patrimonio personale, considerando che il risarcimento in questo ambito potrebbe raggiungere cifre elevate. D’altronde, il mestiere dell’anestesista è estremamente delicato, dal momento che da esso dipendono le vite delle persone. Stipulando questa polizza è possibile tutelare l’assicurato e il suo patrimonio personale in caso vi sia una richiesta di risarcimento danni. Danni che possono essere causati da errori accidentali e non volontari ma che purtroppo si possono manifestare durante un’operazione chirurgica.

Compiti e responsabilità di un’anestesista

L’anestesista infatti ha il delicato compito di assicurarsi che il paziente sia addormentato durante un intervento ma che, al tempo stesso, riceva una quantità adatta di ossigeno e di flusso sanguigno. Di qui ne deriva che il margine per l’errore sia davvero minimo e questa figura professionale segue dunque dei protocolli di lavoro particolarmente rigidi nel somministrare anestesie locali, generali e spinali.

Le conseguenze per la mancata somministrazione di una adeguata cura si possono tradurre in gravi lesioni e, nei casi peggiori, nel decesso del paziente. Nello specifico gli errori più comuni commessi da un anestesista riguardano:

  • lesioni da intubazione;
  • reazioni allergiche agli anestetici;
  • somministrazione di un farmaco sbagliato;
  • somministrazione di una dose errata;
  • danni ai nervi derivanti da un inserimento sbagliato dell’ago;
  • errori nella somministrazione di anestetico;
  • errori che conducono alla mancanza di ossigeno nel cervello durante un’anestesia totale.

Stipulare dunque una polizza assicurativa è la scelta più saggia da prendere, perché purtroppo gli imprevisti arrivano quando meno ce lo si aspetta. Per alcuni la polizza è un costo, ma proteggere la propria attività e il proprio patrimonio risulta indubbiamente la decisione più sicura, soprattutto se si pensa ai rischi che possono sopraggiungere.

Polizza su misura per Anestesisti

Sottoscrive una polizza RC Anestesisti realizzata ad hoc per i professionisti del settore sanitario può tutelare l’anestesista da danni causati senza volerlo ai propri pazienti, anche durante un intervento. La polizza prevede la copertura delle richieste di risarcimento ricevute dall’assicurato per la prima volta nel periodo di assicurazione e denunciate nello stesso periodo per fatti commessi in tale periodo. L’assicurazione anestesista si profila dunque come un valido strumento a sostegno dei professionisti di questo settore che potranno aggiungere alla responsabilità civile anche la tutela legale, con l’eventuale rimborso delle spese di consulenza e di assistenza legale, oltre alle spese processuali e alla parcella dell’avvocato. Questo perché delle volte, le conseguenze di errori medici sono gravi al punto di rientrare in un processo penale e sarà dunque utile una polizza che copra queste spese processuali e le sue eventuali conseguenze. Inoltre, per i fatti avvenuti in precedenza alla stipula della polizza, il medico di chirurgia vascolare può usufruire della garanzia di retroattività.

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