Negli ultimi anni, il sistema sanitario italiano ha assistito a un’importante trasformazione, sia in termini normativi che operativi. L’evoluzione della medicina, la maggiore attenzione alla prevenzione e il crescente invecchiamento della popolazione hanno spinto il legislatore a riconoscere ufficialmente nuove figure professionali nel settore sanitario. A fronte di questo ampliamento, emerge una necessità fondamentale: garantire la sicurezza sia dei pazienti che degli operatori, attraverso una chiara definizione delle responsabilità professionali e l’obbligo di adeguate coperture assicurative. La combinazione di nuove competenze e nuovi rischi rende indispensabile affrontare il tema delle assicurazioni professionali con la dovuta attenzione.
- Le nuove professioni sanitarie: un aggiornamento normativo
- Obbligo di assicurazione professionale
- Cosa deve coprire l’assicurazione?
- Cosa succede se non si è assicurati?
- Come scegliere una polizza adeguata?
- Conclusione
Le nuove professioni sanitarie: un aggiornamento normativo
Con la Legge n. 3 del 2018, meglio conosciuta come Legge Lorenzin, il legislatore ha dato una svolta storica nel riconoscimento delle professioni sanitarie non mediche. La legge ha trasformato alcuni profili fino ad allora considerati “tecnici” o “ausiliari” in professioni sanitarie autonome, dotate di competenze specifiche, percorsi formativi universitari e autonomia operativa. Le figure coinvolte vanno dal fisioterapista al tecnico di radiologia, fino al logopedista e al dietista, per citarne solo alcune.
Inoltre, il D.Lgs. 28/2021 ha integrato nuove categorie come gli osteopati e i chiropratici, delineando un sistema più coerente con gli standard europei. Questo aggiornamento normativo ha rafforzato la legittimità e il riconoscimento di professioni già diffuse nella pratica clinica, ma finora prive di un inquadramento legislativo chiaro.
📄 Fonte: Legge 11 gennaio 2018, n. 3 (Gazzetta Ufficiale)
Obbligo di assicurazione professionale
Parallelamente al riconoscimento giuridico, l’altra grande novità riguarda la responsabilità professionale. La Legge Gelli-Bianco (n. 24/2017) ha introdotto l’obbligo di copertura assicurativa per tutte le figure sanitarie, indipendentemente dalla forma contrattuale con cui operano. Che si tratti di liberi professionisti, dipendenti del SSN o collaboratori occasionali, tutti devono tutelarsi da possibili errori, omissioni o danni derivanti dall’attività sanitaria.
L’obiettivo principale della norma è duplice: da un lato, garantire al cittadino la possibilità di ottenere un risarcimento in caso di errore sanitario; dall’altro, proteggere il patrimonio personale del professionista, evitando che debba rispondere in prima persona per i danni causati nell’ambito della sua attività.
📄 Fonte: Legge 8 marzo 2017, n. 24 – Gelli-Bianco (Gazzetta Ufficiale)
Cosa deve coprire l’assicurazione?
Un’assicurazione professionale per operatori sanitari deve essere strutturata in modo da offrire una protezione completa rispetto ai rischi reali della professione. La polizza deve coprire la responsabilità civile verso terzi (RCT), ovvero danni involontariamente provocati a pazienti o colleghi durante l’esercizio della professione. Deve inoltre comprendere la responsabilità verso i collaboratori (RCO), importante per chi lavora con assistenti o personale subordinato.
Altri aspetti cruciali sono:
- Colpa grave: fondamentale per i dipendenti pubblici, che possono essere soggetti ad azione di rivalsa dallo Stato.
- Retroattività: copre eventuali errori commessi prima della stipula, ma emersi successivamente.
- Garanzia postuma: protegge anche dopo la cessazione dell’attività, utile ad esempio per pensionamenti o cambio di carriera.
- Tutela legale: copre le spese per difesa in procedimenti civili, penali o disciplinari.
Scegliere una polizza senza queste coperture può esporre il professionista a gravi rischi economici e reputazionali.
Cosa succede se non si è assicurati?
Lavorare senza una copertura assicurativa significa assumersi un rischio personale ed economico molto elevato. In caso di errore, omissione o danno al paziente, il professionista non assicurato potrebbe dover risarcire di tasca propria i danni, con cifre che possono arrivare a decine o centinaia di migliaia di euro.
Nei casi più gravi, come quelli che coinvolgono lesioni o decessi, si può anche incorrere in procedimenti penali. I dipendenti pubblici sono inoltre soggetti alla Corte dei Conti, che può stabilire una responsabilità erariale per colpa grave e attivare azioni di rivalsa. Anche per gli operatori che lavorano sotto contratto con strutture sanitarie private, essere sprovvisti di copertura può comportare l’impossibilità di esercitare o la rescissione del contratto.
Come scegliere una polizza adeguata?
Scegliere la giusta assicurazione non significa solo adempiere a un obbligo di legge, ma anche difendere la propria serenità professionale. Ogni professionista dovrebbe valutare attentamente:
- La propria specializzazione e ambito operativo: alcune attività, come la diagnostica per immagini o la terapia manuale, comportano rischi specifici più elevati.
- Il tipo di contratto: libero professionista, dipendente, convenzionato, consulente esterno.
- I massimali offerti: più alti sono, maggiore sarà la protezione in caso di sinistro grave.
- Le franchigie: è importante conoscere l’importo minimo che rimane comunque a carico del professionista.
- La durata di retroattività e postuma, spesso trascurate, ma fondamentali.
Un’opzione da considerare è quella di rivolgersi a compagnie assicurative specializzate in ambito sanitario, oppure valutare le convenzioni offerte dagli ordini professionali o dalle associazioni di categoria, che spesso includono condizioni vantaggiose e assistenza legale.
Conclusione
Le nuove professioni sanitarie sono oggi protagoniste di un sistema in evoluzione, dove competenze specialistiche e autonomia operativa vanno di pari passo con responsabilità crescenti. La copertura assicurativa non è più solo una formalità, ma un presidio indispensabile di protezione professionale. Conoscere la normativa, comprendere le proprie responsabilità e scegliere una polizza su misura sono passi fondamentali per lavorare in sicurezza e con piena consapevolezza.
In un contesto in cui il rapporto di fiducia con il paziente è centrale, essere assicurati significa anche tutelare la relazione di cura e il proprio futuro lavorativo.