Legge di Bilancio 2025 e Bonus Edilizi: cosa cambia per ingegneri, architetti e geometri

A firma di Sauro Mostarda, CEO di Lokky

La legge di Bilancio 2025 ha nuovamente rimodellato la struttura dei bonus edilizi per contenere il deficit pubblico, con cambiamenti che avranno un impatto significativo sulle PMI e sui freelance del settore tecnico, mettendo in evidenza la necessità di una pianificazione oculata, soprattutto in ambito assicurativo, per affrontare nuove sfide.

Dal 2020, il Superbonus ha rappresentato una leva fondamentale per il rilancio del settore edilizio. Secondo i più recenti dati di ENA (2024), dalla sua introduzione fino al 30 novembre 2024 sono stati svolti lavori per oltre 120 miliardi su oltre 495mila edifici. Tuttavia, l’impatto sul bilancio dello Stato è stato significativo: 77 miliardi di crediti di imposta solo nel 2023, una cifra cinque volte superiore alle previsioni iniziali1. Nel 2024, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti aveva già evidenziato la necessità di estendere la fruizione dei crediti da quattro a dieci anni. Ora, con la Legge di Bilancio 2025, le limitazioni per gli anni successivi sono ancora più restrittive.

Detrazioni per le ristrutturazioni, cosa cambia

Dal 2025, le detrazioni per le ristrutturazioni saranno ridotte al 50% per le prime case e al 36% per gli altri edifici, con un ulteriore taglio previsto per il 2026-2027 (rispettivamente fino a 36% e 30% per gli altri edifici. La spesa minima detraibile resta fissata a 96mila euro per unità immobiliare (detrazione massima di 34,56 mila euro per le prime case e di 28,8 mila euro per le seconde case), senza eccezioni per le zone colpite da eventi sismici e per condomini interessati al miglioramento dell’efficienza energetica, che giovavano di particolari benefici fino allo scorso anno.

Allo stesso modo, l’Ecobonus rimarrà al 50% per il 2025, ma scenderà al 36% nel biennio 2026-2027 per le prime case, mentre sarà al 36% per il 2025 e al 30% per il 2026-2027 per le seconde case. La manovra colpisce in particolare gli incentivi per i lavori condominiali, con tagli del 15% per le prime case e del 29% per le seconde case. Le aliquote fisse non prevedono eccezioni per lavori antisismici o di efficientamento energetico.

Misure come il Sismabonus, che in passato garantivano detrazioni fino al 70% e 80% per il miglioramento di due classi sismiche, e fino al 75% e 85% per i lavori antisismici nelle parti comuni condominiali, sono state fortemente ridotte. Dal 2025, la soglia di spesa per i lavori detraibili è fissata a 96 mila euro, con aliquote del 50% per le prime case e del 36% per le seconde case, ulteriormente ridotte rispettivamente al 36% e al 30% nel biennio successivo.

Per quanto riguarda il Superbonus al 65%, è necessario prestare attenzione alla nuova normativa, che richiede, per condomini e organizzazioni non profit, la presentazione della CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata), l’approvazione dei lavori in assemblea e l’acquisizione del titolo abilitativo entro il 15 ottobre 2024.

In vista una riduzione degli investimenti nell’edilizia

Questa rimodellazione porterà inevitabilmente a una drastica riduzione degli investimenti nell’edilizia nei prossimi anni e all’arrestarsi dell’importante spinta di efficientamento energetico e valorizzazione del patrimonio immobiliare del Paese, con una importante ricaduta sul lavoro delle imprese e dei professionisti del settore, già chiamati a operare in un mercato sempre più complesso.

In un panorama normativo in continua evoluzione come quello del Superbonus, le figure professionali coinvolte – ingegneri, architetti, geometri e tecnici asseveratori – nonché le aziende del settore tecnico devono essere particolarmente previdenti: il coinvolgimento di differenti attori, la complessità delle procedure, gli standard qualitativi da soddisfare e l’alta responsabilità rendono indispensabili soluzioni assicurative adeguate.

In particolare, se imprese, architetti e geometri, possono trovare conveniente coprirsi da danni causati nello svolgimento dei lavori o nell’errata valutazione nella progettazione, i tecnici asseveratori, con una responsabilità sia nei confronti di chi svolge i lavori che verso il fisco, sono tenuti per legge a tutelarsi dato l’alto grado di responsabilità legato alla loro mansione.

La Legge di Bilancio 2025 segna una svolta importante per il settore edilizio, ridimensionando significativamente gli incentivi fiscali e introducendo regole più stringenti. Le limitazioni alle detrazioni, insieme all’assenza di eccezioni per le zone sismiche e l’edilizia popolare, sollevano interrogativi sul futuro dell’intero comparto edilizio. Per i professionisti del settore, diventa quindi fondamentale adottare strategie preventive, sia in termini di pianificazione dei lavori che di protezione assicurativa. Solo così sarà possibile affrontare con resilienza le sfide di un panorama sempre più competitivo e in rapida evoluzione.