Partite IVA: come diventare freelance in Italia

 

 

 

 

 

A cura di Paolo Tanfolgio, CEO di Lokky

Il lavoro freelance sta diventando sempre più diffuso in Italia: questo modello offre, infatti, opportunità di guadagno e al contempo una flessibilità che, spesso, un’occupazione da dipendente difficilmente riesce ad offrire.

Con il termine “freelance” si intendono tutti quei lavoratori che offrono servizi professionali o prodotti ad aziende o singoli clienti, senza vincoli di contratto di lavoro a tempo pieno e con la responsabilità della propria pianificazione del lavoro e della gestione finanziaria. Con oltre 5 milioni di lavoratori autonomi, l’Italia è il Paese europeo con il più alto numero di professionisti indipendenti. Questa tendenza si manifesta anche tra i giovani: su poco più di 4 milioni di occupati tra i 25 e i 34 anni, il 16,3% svolge un lavoro autonomo, un numero decisamente superiore alla media europea, pari al 9,4%.*

Tuttavia, intraprendere la strada della professione freelance richiede pianificazione, dedizione e una buona comprensione dei requisiti legali e fiscali. Il primo passo è identificare il settore giusto e investire nel miglioramento delle proprie competenze attraverso la partecipazione a corsi, seminari e workshop di aggiornamento. Successivamente, prima di lanciare il proprio business, bisogna definire il proprio brand, il target di clientela e i servizi che si offriranno; si dovranno poi delineare i dettagli dei progetti, inclusi i tempi di consegna, le tariffe e i termini di pagamento.

Per quanto riguarda gli aspetti legali, per diventare freelance in Italia è necessario registrarsi come lavoratore occasionale, aprire una partita IVA o costituire una società presso l’Agenzia delle Entrate. Ognuna di queste forme giuridiche ha vantaggi e requisiti diversi; quindi, è consigliabile consultare un commercialista per scegliere l’opzione più adatta alle proprie esigenze. Attualmente, in Italia non esiste un albo professionale per i freelance. Tuttavia, ci sono diverse associazioni di categoria e sindacati che forniscono servizi di supporto ai lavoratori autonomi.

L’imposizione fiscale per i freelance in Italia varia a seconda del tipo di servizio offerto e del regime fiscale scelto. Ad esempio, i freelance possono optare per il regime forfettario che prevede un’imposta fissa sul reddito lordo e l’esenzione da IVA. Il regime forfettario ha subìto, inoltre, notevoli cambiamenti negli ultimi anni: sono state introdotte soglie di fatturato più alte, rendendo molto più agevole l’avvio e il mantenimento del regime di tassazione fissa, che non va oltre una forchetta di 5- 15% del reddito lordo.

Ma come può il freelance tutelare sé stesso e la propria attività se non ha un contratto ma svolge solo prestazioni autonome?

In Italia, non è prevista una legislazione che imponga esplicitamente a un libero professionista autonomo di sottoscrivere un’assicurazione, a meno che egli non risulti registrato presso un albo professionale dedicato o che svolga attività che intrinsecamente richiedono una copertura assicurativa obbligatoria. Tuttavia, per proteggersi da eventuali controversie legali o errori professionali, è importante sottoscrivere polizze assicurative. In tal senso la RC contro i danni a terzi permette di tutelarsi da richieste di risarcimento avanzate da clienti o collaboratori. Allo stesso modo, i freelance che lavorano con i dati personali dovrebbero avere un’assicurazione che copra eventuali rischi informatici, attacchi hacker, perdita di dati sensibili e di valore, segreti aziendali e diffusione non autorizzata dei dati. Anche un’assicurazione sanitaria può risultare essenziale, così come una polizza contro Infortuni e Malattia, soprattutto se si svolgessero delle attività lavorative più rischiose.

Diventare un freelance in Italia offre molte opportunità, ma richiede anche una preparazione attenta e una comprensione approfondita delle sfide e delle opportunità che questo tipo di lavoro comporta. Dalla scelta del settore al miglioramento delle competenze, dalla gestione finanziaria alla comprensione delle questioni fiscali e legali, ogni passo è cruciale per costruire una carriera di successo come professionista indipendente.

Mentre il panorama lavorativo italiano è in costante evoluzione con sempre più persone che abbracciano il lavoro freelance, è fondamentale rimanere flessibili e adattabili alle mutevoli esigenze del mercato. L’investimento nella propria crescita professionale, la partecipazione al networking e l’attenzione agli aspetti legali e assicurativi sono elementi necessari per costruire una base solida necessaria per realizzare una carriera professionale gratificante e di successo.

*Fondazione Studi Consulenti del Lavoro – Consiglio Nazionale dell’Ordine – Dipartimento Scientifico

 

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