Regime forfettario: a quanto ammontano le tasse

 

 

 

 

 

 

Il forfettario è un regime fiscale che risulta particolarmente conveniente per imprese e liberi professionisti, soprattutto nei primi anni di attività. Le tasse in Regime Forfettario, infatti, si contraddistinguono per essere le più basse in Europa.

I benefici del Regime Forfettario

Questo regime presenta appunto diversi benefici:

  • Presuppone un’imposta sostitutiva al 15% per coloro che percepiscono compensi e ricavi fino a 85.000€. La percentuale scende al 5% per i primi 5 anni per tutte le nuove attività, a prescindere dal settore in cui si opera, e l’imposta resta fissa (flat tax);
  • Dai ricavi conseguiti non vengono detratte tutte le spese effettivamente sostenute, ma vengono riconosciute delle spese forfettarie, sulla base di un coefficiente di redditività legato alla scelta del codice ATECO. Per codice ATECO si intende un codice alfanumerico che identifica l’attività economica svolta. I codici ATECO sono moltissimi e la scelta del proprio codice è fondamentale in fase di avvio di un’attività perché, tra le altre, determinerà l’inquadramento e appunto il coefficiente di redditività.

Ogni codice ATECO presuppone, come detto, un coefficiente di redditività che determina la base imponibile sulla quale calcolare l’imposta sostitutiva. Inoltre, gli artigiani e commercianti in regime forfettario hanno la facoltà di ridurre al 65% i contributi dovuti;

  • Il forfettario non è tenuto al pagamento dell’IRPEF.

Oltre alle tasse vanno aggiunti i contributi previdenziali che, in questo caso, devono essere corrisposti in base alla gestione separata INPS.

Tutte queste agevolazioni permettono a professionisti e imprenditori di ottenere una contabilità semplificata e consente loro di risparmiare sia in tasse che in commercialista.

Semplificazione ai fini IVA

Una nota importante da sottolineare riguarda l’addebito dell’IVA in fattura. I contribuenti in regime forfettario, infatti, non addebitano l’IVA in fattura ai propri clienti e, di conseguenza, non la detraggono sugli acquisti. In pratica non liquidano l’imposta, non la versano, non sono obbligati dalla legge a presentare la dichiarazione e la comunicazione annuale IVA.
I soggetti in regime forfettario non operano le ritenute alla fonte, pur essendo obbligati a indicare in dichiarazione il codice fiscale del soggetto a cui sono stati corrisposti emolumenti. Infine, non subiscono le ritenute, in ragione dell’esiguità della misura dell’imposta sostitutiva.
Dati questi fattori è consigliabile per tutti coloro che sono interessati ad aprire una nuova attività di richiedere una consulenza specifica con commercialista, per valutare la convenienza o meno del regime forfettario in base alle proprie specifiche esigenze.

Spese deducibili nel regime forfettario

La tassazione nel regime forfettario risulta effettivamente conveniente bisogna porre però attenzione a un fatto: a differenza degli altri regimi fiscali, questo sistema impedisce ai titolari delle attività di dedurre dal reddito le spese che ha sostenuto per svolgere la sua professione. Quindi, se ti stavi chiedendo cosa si può “scaricare” in regime forfettario, la risposta è: niente. Questo vuol dire che se spendi cifre molto alte per gestire la tua attività, potrebbe convenirti optare per il regime ordinario o semplificato. Se hai questo dubbio ti consigliamo di farti assistere da un commercialista per capire qual è effettivamente l’opzione più conveniente per la tua situazione

Calcolare il netto per il contribuente

Come anticipato, nel regime forfettario il reddito imponibile previdenziale viene determinato forfettariamente, in base alle percentuali assegnate per legge ad ogni singola attività economica. Dal fatturato vengono quindi dedotti forfettariamente i costi, mentre la parte restante è considerata reddito imponibile previdenziale.
Al reddito imponibile previdenziale vanno sottratti i contributi previdenziali versati durante l’anno d’imposta in questione per ottenere il reddito imponibile fiscale, su quest’ultimo deve essere calcolata l’imposta sostitutiva per ottenere il netto per il contribuente.

Infine, i contributi previdenziali dovuti dipendono dalla gestione previdenziale a cui è iscritto il contribuente, nello specifico si distinguono 4 tipologie di gestioni previdenziali:

  • Gestione INPS Commercianti;
  • Gestione INPS Artigiani;
  • Casse private per liberi professionisti;
  • Gestione Separata INPS per liberi professionisti.

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